Qual è l’impatto ambientale della robotica di precisione? Come si fa a mantenere unito uno sciame di quadricotteri? Quanto si risparmia con un convoglio di tir a guida autonoma condotti da un solo autista umano?

Nell’intervista realizzata da Francesca Meini, l’ingegnere Giovanni Ulivi, responsabile del Laboratorio di robotica del Dipartimento di Ingegneriadell’Università degli Studi di Roma Tre, ci guida alla scoperta delle diverse applicazioni della robotica in tutti i settori dell’ingegneria. “Della robotica non si butta niente”, scherza Ulivi, “è come il maiale”. Un’immagine efficace che ci aiuta a capire come soluzioni sviluppate per un problema specifico possano poi rivelarsi molto più funzionali in un nuovo settore, apparentemente molto diverso. La visione di riferimento è sempre la stessa, “l’informatica che agisce sulle cose”.

I team di ingegneri non lavorano chiusi in laboratorio… Ulivi ci racconta una “robotica sul campo”, con esperienze realizzate sul territorio. Per l’agricoltura di precisione, ad esempio, alcuni test sono effettuati in un noccioleto a nord di Roma. E alcuni prototipi saranno in dimostrazione alla 13ª edizione della RomeCup, ospitata dall’Università Roma Tre, dal 2 al 4 aprile 2019.

 

Nella seconda parte della lunga e articolata conversazione telefonica il professore Ulivi ci spiega anche la sfida lanciata con il contest TirBOT, basata sulle condotte di convoglio: il primo automezzo ha un pilota umano a bordo mentre gli altri che lo seguono sono “connessi” e a guida autonoma [vedi la notizia I camion intelligenti]. Fondamentali anche le considerazioni sulla responsabilità.

 

“Rispetto all’informatica o all’intelligenza artificiale, l’automazione ha una sottoesposizione, ha meno visibilità”. Nell’ultima parte dell’intervista Giovanni Ulivi affronta il problema della robotica nel mercato del lavoro, sottolineando la rilevanza formativa della robotica, che richiede conoscenze e competenze multidisciplinari. “Studiare robotica apre la mente, rende le persone più duttili, e nell’Industria 4.0 c’è molta richiesta di questi profili”.

 

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